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La grande lirica torna al Teatro Verdi di Pordenone con uno dei più famosi capolavori del teatro verdiano di tutti i tempi: stasera, alle 20.15, di scena “La Traviata”, tra i titoli più amati del melodramma italiano, con Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Un’emozione unica che suggella il 2024 per il Teatro Verdi di Pordenone proprio nell’anno in cui l’opera lirica italiana è diventata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco.
Il nuovo allestimento dell’Ente lirico triestino si caratterizza per la coerenza e il rigore drammaturgico con cui il regista francese Arnaud Bernard firma la messa in scena, che esalta il contrasto tra il conservatorismo dell’epoca e lo scandalo della tribolata vicenda amorosa di Violetta Valéry e Alfredo Germont. Il ruolo di Alfredo sarà interpretato dal tenore di fama internazionale Francesco Demuro, con Maria Grazia Schiavo nel ruolo di Violetta e Roberto Frontali nel ruolo di Giorgio Germont, assieme a un cast stellare. Molta attesa anche per l’elegante direzione musicale del maestro Enrico Calesso. I costumi di Carla Ricotti e la scenografia di Alessandro Camera si muovono nel solco della tradizione e creano una risposta visiva agli elementi drammatici su cui si concentra la regia. Completa l’affresco un cast vocale di prim’ordine per un evento che già si annuncia imperdibile.
“La Traviata” è una delle opere liriche più celebri di Giuseppe Verdi, divisa in tre atti e scritta nel 1853 su libretto di Francesco Maria Piave. Rappresentata la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853, l’opera si basa sul dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio e racconta la storia di una giovane cortigiana parigina malata di tubercolosi, Violetta Valéry. La Traviata è un atto d’amore per questa donna disperata, vittima di un mondo spietato, un mondo che divora senza misericordia i fragili oggetti del proprio egoistico piacere. E al tempo stesso è un omaggio all’ostinato attaccamento alla vita di questa donna, alla sua forza di volontà, alla sua tenacia nella sfortuna.
La musica è ricca di lirismo e intensità emotiva. Tra i momenti musicali più celebri vi sono il Brindisi iniziale, “Libiamo ne’ lieti calici”, che è un’aria allegra e festosa, e il duetto tra Violetta e Alfredo, “Un dì felice”, che esprime l’inizio del loro amore. La Scena finale dell’Atto III è una delle più potenti e commoventi in tutta la storia dell’opera lirica.

Per info e biglietti biglietteria del Teatro o www.teatroverdipordenone.it

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In copertina e all’interno ecco alcune immagini della rappresentazione verdiana.

(Foto Parenzan)

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